domenica 23 giugno 2013

Dimagrire con la corsa: "Bastano 50 minuti tre volte a settimana"






Dimagrire con la corsa:


"Bastano 50 minuti tre volte a settimana"

correre dimagrireIl New York Times ha messo insieme studi recenti e tutti dimostrano che si perde peso più in fretta facendo ginnastica senza esagerare. Chi ne fa troppa mangia di più e 'brucia' solo durante l'esercizio. Il parere degli esperti dell'Istituto di Medicina dello Sport di Torino



Sul fitness e i suoi benefici viene ogni giorno scritto e detto di tutto: che allunga la vita, che rinforza il cervello, che migliora l'umore, che purifica il corpo dalle tossine. In un certo senso, è tutto vero. Lo è nella misura in cui gli esercizi vengano fatto con criterio, sotto la guida di un istruttore e dopo controlli medici che certifichino uno stato di buona salute. Lo è nella misura in cui non si esageri. Perché troppo sport, avverte la scienza, fa male, e questa realtà, vera come i suoi benefici, non viene divulgata altrettanto frequentemente, forse per non scoraggiare del tutto i pigri, già poco inclini a staccarsi da computer e auto e andare a correre.

Gli effetti di un'eccessiva attività fisica si ripercuotono sul cuore in primis, sovraccaricandolo e indebolendolo prima del tempo. E non è vero che chi fa sport ogni giorno dimagrisce più velocemente di chi lo pratica due volte a settimana. Lo jogging, ha spiegato pochi giorni fa in un articolo Gretchen Reynolds, esperta di salute del New York Times, per quanto rientri nell'olimpo delle attività che producono molti benefici e pochi effetti collaterali, è bene praticarlo al massimo tre volte a settimana e per non più di un'ora. In particolare, uno studio condotto l'anno scorso su 52.656 adulti americani ha rilevato che chi corre da 1 a 30 chilometri in sette giorni, ad una velocità non eccessiva, vive effettivamente più a lungo di chi conduce una vita sedentaria e - ed è questa la parte più interessante della ricerca - anche di chi in una settimana macina molti chilometri in più. "Questi dati confermano la teoria che non è vero che più si fa movimento e più aumentano, in automatico, i benefici per la salute", spiega Carl J. Lavie, cardiologo di New Orleans e co-autore dello studio.

Nel corso di un'altra ricerca condotta in Danimarca, un gruppo di giovani uomini in sovrappeso è riuscito a dimagrire di più e meglio dopo 13 settimane di attività moderata, condotta più volte a settimana per non più di mezz'ora, rispetto a un altro gruppo che aveva lavorato esattamente il doppio. Questo perché, spiega Mads Rosenkilde dell'università di Copenhagen, co-autore dello studio, generalmente chi fa molto sport mangia anche di più e più spesso e concentra tutta la propria attività fisica in quei momenti di allenamento, senza abituarsi a condurre una vita sana. Al contrario, chi si dedica al fitness in modo moderato abitua il corpo a stare in movimento e rende lo sport parte integrante della propria vita, al punto che preferisce salire con le scale piuttosto che con l'ascensore e muoversi per la città camminando piuttosto che con l'automobile.

Un'altra ricerca australiana pubblicata sul British Journal of Sports Medicine ha rilevato che agli adulti - anche a quelli con problemi di peso - bastano 10 minuti di attività fisica quotidiana per allungare la vita di almeno due anni e, parallelamente, che ogni ora di televisione guardata dopo i 25 anni riduce l'aspettativa di vita di 21,8 minuti.

Secondo gli esperti dell'Istituto di Medicina dello Sport F. M. S. I. di Torino, perché il corpo modifichi o migliori le proprie attività di base ci vuole comunque una certa frequenza e durata nell'allenamento allenamento. E' necessario un impegno di almeno 2 volte alla settimana per un minimo di 30 minuti di attività e, per risultati maggiori, è bene allungare il tempo ed intensificare la frequenza settimanale, concedendo però sempre al corpo le dovute pause di riposo per il recupero, pari ad almeno 2 giorni alla settimana, per permettere all'organismo di organizzarsi per ricevere gli stimoli ricevuti. Anche la sistematicità è fondamentale, perché i primi risultati non si vedono prima di due mesi.

Un programma di allenamento adatto a qualsiasi luogo ci si trovi e che non implichi effetti collaterali, potrebbe essere di circa 40-60 minuti totali due, tre volte a settimana e impostato in 5 minuti di stretching iniziali (esercizi a terra, distesi o seduti ed esercizi da svolgere in piedi), 20-30 min di attività aerobica (corsa nel parco, salita ripetitiva con pause delle scale di casa, salto alla corda in casa o fuori, cyclette, percorso in bici),10-15 minuti di rinforzo muscolare (esercizi per le braccia o per le arti inferiori utilizzando piccoli pesi o il proprio corpo come sovraccarico) e 5-10 minuti di stretching finale.

"Per quanto riguarda il livello d'intensità dell'esercizio - spiega Gian Pasquale Ganzit, vicedirettore dell'istituto torinese - certamente dipende della situazione di partenza di ognuno e della singola risposta del proprio fisico. Una regola di base per valutare l'eccesso di fatica è non creare situazioni di respiro eccessivamente affaticato, di fastidio e dolore muscolare o articolare nello svolgere determinati esercizi. Se non sussistono questi segnali, il carico può essere aumentato gradatamente, in step progressivi. Questa regola vale anche per chi non pratica sport da anni e decide di riprendere a muoversi, o per chi è allenato ma intraprende un'attività di diverso tipo.

sabato 8 giugno 2013

Musica per... correre!

MUSICA per CORRERE

musica_per_correreSpesso si corre in solitaria, e una buona compagnia può essere ascoltare buona musica.
La musica giusta per fare running deve tenerci su di ritmo, stimolarci, darci forza e consolazione. Non esiste una playlist standard, ognuno di noi è differente, ma sicuramente ci sono dei brani che superano ogni  diversità caratteriale.
Secondo un noto brand di articoli sportivi, ci sarebbero 15 brani "classici"che non possono assolutamente mancare nel lettore mp3 di chi intende correre.
Qui di seguito l’elenco completo:

1. “Eye of the Tiger,” Survivor
2. “Audio, Video, Disco,” Justice
3. “Waiting for the Man,” The Velvet Underground
4. “Gonna Fly Now (Rocky’s Theme),” Bill Conti
5. “Electric Feel,” MGMT
6. “Rock and Roll,” Led Zeppelin
7. “Ghostwriter,” RJD2
8. “I Remember,” deadmau5 (Ft. Kaskade)
9. “I Ran (So Far Away),” Flock of Seagulls
10. “Crazy in Love,” Beyonce (Ft. Jay-Z)
11. “Jump Around,” House of Pain
12. “No Cars Go,” Arcade Fire
13. “The Last Time,” The Rolling Stones
14. “Wake Up,” Rage Against the Machine
15. “The National Anthem,” Radiohead


Giugno 2013: musica del momento per correre


musica_e_corsa
Quali sono nel 2013 le 10 migliori canzoni per correre e allenarsi in palestra? A questa domanda risponde Spotify, il noto servizio musicale on demand, che ha pubblicato una classifica ricavata dalle 2,8 milioni di playlist per correre e allenarsi create dagli utenti americani del sito. E chi c’è al primo posto? Un po’ a sorpresa il miglior brano per accompagnare lo sfiancante allenamento quotidiano è risultato Die Young di Kesha, i cui testi in realtà non sembrano invitare troppo alla vita sana ma che evidentemente riesce meglio di chiunque altro a infondere il giusto ritmo per sentire meno la fatica. Al secondo e terzo posto ci sono invece l’altrettanto energica Scream & Shout di Will.i.am feat. Britney Spears e Thrift Shop di Macklemore & Ryan Lewis, un martellante pezzo rap poco conosciuto da noi ma che negli USA va fortissimo.
La ricerca di Spotify sulle migliori canzoni per correre e allenarsi in palestra ha rivelato anche che le donne preferiscono Kesha, David Guetta e Swedish House Mafia, mentre gli uomini tendono ad affidarsi soprattutto ai brani di Kanye, Jay-Z ed Eminem.


1. Kesha – Die Young
E’ Kesha con Die Young la canzone che attualmente gli americani preferiscono ascoltare quando vanno a correre o quando si allenano in palestra (o anche a casa). Il brano fa parte di Warrior, il secondo album della popstar americana uscito lo scorso novembre.

2. Will.i.am feat. Britney Spears – Scream & Shout
Al secondo posto Will.i.am feat. Britney Spears con Scream & Shout, uno dei tormentoni del momento ed ennesimo singolo estratto dal misterioso album #willpower del producer dei Black Eyed Peas.

3. Macklemore & Ryan Lewis feat. Wanz – Thrift Shop
Terzo posto per il duo Macklemore & Ryan Lewis, con il prezioso contributo vocale di Wanz, grazie all’ipnotico brano Thrift Shop che negli Stati Uniti sta da mesi facendo furore (e su Youtube il video ha già collezionato 72 milioni di click).

4. Swedish House Mafia – Don’t You Worry Child
In quarta posizione nella classifica delle 10 migliori canzoni per correre e allenarsi in palestra c’è il collettivo dance Swedish House Mafia con l’hit mondiale Don’t You Worry Child, estratta dall’ultimo album Until Now.

5. Calvin Harris feat. Florence Welch – Sweet Nothing
Quinto posto per Sweet Nothing, il brano del produttore e dj britannico Calvin Harris con la prestigiosa collaborazione vocale della leader dei Florence and the Machine, Florence Welch, estratto come quinto singolo dall’album 18 Months.

6. Flo Rida – I Cry
Al sesto posto I Cry di Flo Rida, uno degli ultimi singoli estratti dall’ottimo album Wild Ones del rapper statunitense il cui vero nome è Tramar Owen Dillard.

7. Kanye West feat. Big Sean & Jay Z – Clique
Ben tre padri nobili dell’hip hop a stelle e strisce per il brano Clique, al settimo posto nella lista delle migliori canzoni per correre e allenarsi in palestra: Kanye West, Big Sean e Jay-Z! Clique fa parte della compilation rap Cruel Summer del 2012.

8. David Guetta feat. Sia – Titanium
Non poteva mancare in questa classifica un brano di David Guetta, il deejay del momento, e infatti in ottava posizione c’è la sua celeberrima Titanium con il featuring di Sia, ormai in playlist da oltre un anno e mezzo.

9. PSY – Gangnam Style
Non ci crederete ma c’è un buon numero di persone (così tante da aver portato il brano in nona posizione) a cui piace correre e allenarsi sulle note di Gangnam Style. Non capisco come facciano, a me l’ascolto provocherebbe soltanto ilarità…

10. Bruno Mars – Locked Out Of Heaven
Chiudiamo questa top ten ricavata dalle playlist per correre postate su Spotify con Locked Out Of Heaven di Bruno Mars, il primo e bellissimo singolo estratto dal suo nuovo album Unorthodox Jukebox.

Libri per... correre!

LIBRI

Nati per Correre

nati_per_correreTra i libri che ho letto sulla corsa è, fino ad ora, quello che mi è piaciuto di più. Non parla di tabelle, alimentazione, abbigliamento tecnico etc. e già questo lo rende differente dalla maggior parte dei testi sul tema corsa. L'autore parte da una semplice domanda : perché gli atleti Kenyani sono divenuti ormai praticamente imbattibili nelle discipline dal mezzofondo alla maratona ? Finn decide di andare a cercare la risposta, da bravo giornalista, direttamente sul posto, in Kenya. E, gia' che c'e', ci corre pure una maratona. Consigliato a chi corre, non solo le maratone, e, a chi si e' mai posto la domanda di Finn.

Descrizione del libro
Data di uscita: 26 giugno 2012 | Lewa, Kenya: una riserva protetta, fatta di strade sterrate, paesaggi straordinari e animali in libertà; a 1.676 metri, in un clima infuocato tra gazzelle e leoni, si svolge una delle maratone più spettacolari al mondo, che attira corridori e turisti da ogni parte del globo. Partecipare a questo evento è il sogno di Adharanand Finn, giornalista-runner che decide di trasferirsi nel cuore del Kenya per sei mesi, allenarsi per i 42 chilometri più importanti e duri della sua vita e... carpire i segreti dei leggendari e invincibili campioni keniani. Insieme con la moglie e i figli si reca a Iten, un piccolo centro noto per essere la "fabbrica dei corridori"; qui, dove gli atleti invadono le strade e impediscono alle macchine di passare, entra in contatto con un ex campione di maratona e inizia la sua avventura sportiva tra usanze misteriose e lunghe ore di preparazione. Nel Paese degli elefanti mangerà solo il cibo locale, dormirà nei campi d'allenamento, intervisterà i grandi allenatori. Tra un fartlek (l'alternare un minuto di corsa veloce a uno di jogging) e il correre a piedi nudi, tra bevande inimmaginabili e alimenti dal potere rigenerante, Adharanand riuscirà a capire ciò che studiosi e ricercatori venuti da tutto il pianeta non hanno ancora scientificamente compreso: il segreto degli uomini più veloci al mondo.
http://www.amazon.it/correre-avventura-scoprire-segreti-uomini/dp/8820052393/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1370622016&sr=1-2&keywords=nati+per+correre

L'arte di Correre


arte_di_correre
Murakami Haruki è uno scrittore talentuoso. Ama definirsi un po' scontroso e con un carattere difficile, poco socievole, invece appare molto simpatico. Racconta di se, come ha cambiato la sua vita da barista a scrittore, come ha iniziato a correre le maratone e poi il triathlon. Pensieri interessanti anche per chi non corre. Molto scorrevole e non tanto lungo. Un libro in cui un podista amatoriale si può facilmente riconoscere e con cui si può confrontare, ma non solo. Un uomo che lotta per i suoi obiettivi e cerca di arrivare alla meta sempre. Bellissimo l'epitaffio che vorrebbe sulla sua lapide!!







Descrizione del libro
Data di uscita: 4 ottobre 2011

 Murakami-HarukiQuando, nel 1981, Murakami chiuse Peter Cat, il jazz bar che aveva gestito nei precedenti sette anni, per dedicarsi solo alla scrittura, ritenne che fosse anche giunto il momento di cambiare radicalmente abitudini di vita: decise di smettere di fumare sessanta sigarette al giorno, e - poiché scrivere è notoriamente un lavoro sedentario e Murakami per natura tenderebbe verso una certa pinguedine - di mettersi a correre. Da allora, di solito scrive quattro ore al mattino, poi il pomeriggio corre dieci o più chilometri. Qualche anno più tardi si recò in Grecia dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della maratona. L'esperienza lo convinse: da allora ha partecipato a ventiquattro di queste competizioni, ma anche a una ultramaratona e a diverse gare di triathlon. Scritto nell'arco di tre anni, "L'arte di correre" è una riflessione sulle motivazioni che ancora oggi spingono l'ormai sessantenne Murakami a sottoporsi a questa intensa attività fisica che assume il valore di una vera e propria strategia di sopravvivenza. Perché scrivere - sostiene Murakami - è un'attività pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è indispensabile eliminare le tossine che, nell'atto creativo, si determinano nell'animo di uno scrittore. Al tempo stesso, questo insolito libro propone però anche illuminanti squarci sulla corsa in sé, sulle fatiche che essa comporta, sui momenti di debolezza e di esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà indubbiamente provato.
http://www.amazon.it/Larte-correre-Haruki-Murakami/dp/8866213101/ref=pd_sim_b_3

Il Corridore


il_corridore

Per gli amanti della corsa e non solo. Scritto bene coinvolgente e appassionante. Trasmette una passione e valori importanti; similitudini tra la vita e la corsa.

Descrizione del libro
Data di uscita: 6 settembre 2012
All'inizio di questo racconto c'è un uomo che si guarda allo specchio e si chiede: "Sono davvero io quel vecchio lì?" Il suo corpo non nasconde affatto il peso dei suoi sessantatré anni. Nessuno direbbe mai che ha la stoffa del campione. E non in uno sport qualunque, ma nell'ultra trail, una disciplina estrema che significa decine, centinaia di chilometri di corsa sui terreni e nei climi più impervi, sulle Alpi o nei deserti. Marco Olmo è stato boscaiolo e camionista, infine operaio per ventun anni in una grande cementeria della provincia piemontese. Poi, all'improvviso, è iniziata la sua straordinaria avventura di corridore. Apparentemente un po' tardi per la sua età. Ma Olmo viene dal "mondo dei vinti", dal mondo delle montagne sconfitto dalla civiltà industriale. La sua traiettoria è ben di più di un eccezionale exploit sportivo, è un'occasione unica di riscatto, una vittoria profondamente umana. è da lì che il corridore distilla, misura lentamente la sua forza. Marco Olmo si guarda allo specchio, si conta le rughe. "Quel vecchio lì", magro e capace di sopportare fatiche immani, non ha intenzione di fermarsi, e già immagina la prossima gara. "Conosco il mio corpo, e so dove mi può portare. Lontano".
http://www.amazon.it/corridore-Storia-riscatta-dallo-sport/dp/8862205597/ref=pd_sim_b_1


Perseverare è Umano

TRABUCCHI_Perseverare

Questo libro offre un sincero spunto di riflessione per tutte quelle persone (in special modo i ragazzi) che hanno bisogno di lavorare sull'automotivazione e l'autocontrollo...non promette nessuna formula magica al riguardo ma pone alla luce del sole alcuni dei principali sbagli di valutazione che molte persone compiono oggigiorno. E tutto ciò traendo spunto dallo sport e della corsa, un'autentica "palestra di vita".

Descrizione del libro
Data di uscita: 12 gennaio 2012
L'uomo per natura non è un centometrista, è un maratoneta: questo è il risultato di due milioni di anni di adattamento all'ambiente circostante come dimostrano le più recenti teorie scientifiche sull'evoluzione umana. Il suo scatto non gli consentirà mai di raggiungere un'antilope, ma la sua resistenza e la sua motivazione sì. Purché sappia coltivarle e mantenerle salde nel tempo. Questa è la lezione che Pietro Trabucchi, psicologo e coach di atleti che praticano le discipline più dure dell'universo sportivo, come l'ultramaratona, ci insegna in questo libro. Il problema è che nella vita e nella società di oggi, la nostra più intima natura viene ostacolata da elementi estranei e fuorvianti come il mito del talento, la sopravvalutazione del potere degli incentivi o la leggenda dei motivatori esterni. Sempre più spesso crediamo che sia possibile avere successo in qualcosa - nello sport, nello studio, nel lavoro - solo se "siamo portati" oppure se riceviamo una spinta o una ricompensa che prescindono dall'intima soddisfazione di svolgere bene ciò che ci prefiggiamo. Siamo motivati, certo, abbiamo delle ambizioni, degli scopi, ma molto spesso non riusciamo a mantenere con costanza la nostra motivazione. Come coach, Pietro Trabucchi insegna in primo luogo a trovare e mantenere in se stessi la forza di raggiungere un obiettivo; e a costruire un sistema sano di relazioni in cui ognuno trova il suo ruolo mostra le sua capacità e ottiene i suoi obiettivi aumentando la propria autostima.
http://www.amazon.it/Perseverare-aumentare-motivazione-resilienza-organizzazioni/dp/8863800383/ref=pd_sim_b_2

sabato 1 giugno 2013

Perché la dieta mediterranea è efficace

Perché la dieta mediterranea è efficace

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Alcuni princìpi della dieta mediterranea rappresentavano e rappresentano tuttora la miglior difesa contro malattie come aterosclerosi, ipertensione, infarto del miocardio ed ictus. La dieta a base di pane, pasta (meglio ancora se integrali), verdure, pesce, olio di oliva e frutta, fornisce proteine, lipidi e zuccheri ad alto valore nutritivo, a basso contenuto di colesterolo, lipidi saturi e zuccheri semplici; è ricca di vitamine, sali minerali e fibre non digeribili.
Frutta, verdura e cibi integrali proprio perché estremamente ricchi di antiossidanti svolgono un'azione protettiva contro malattie cardiovascolari ed alcune forme di cancro.
I pomodori per esempio oltre ad essere ingredienti tipici della dieta mediterranea sono ricchi di antiossidanti ed in particolare di licopene, una sostanza in grado di proteggere dal cancro alla prostata. Il processo di riscaldamento durante la preparazione della conserva di pomodoro ne incrementa la disponibilità rendendo la pasta preparata con questo alimento un ottimo alleato della nostra salute.
Anche la fibra alimentare è una componente molto importante della dieta. Con la sua azione previene l'iperalimentazione dando un precoce senso di sazietà, regola le funzioni intestinali, modula l'assorbimento dei nutrienti e i processi metabolici. Ha inoltre un'azione disintossicante e anticancerogena, grazie anche all'elevato apporto vitaminico degli alimenti in cui è contenuta.
Il pesce è uno degli alimenti più completi in quanto ricco di proteine, grassi amici del cuore e sali minerali come fosforo, calcio, iodio e ferro. Grazie ai suoi princìpi nutritivi é uno dei piatti fondamentali della dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è ideale per combattere: arteriosclerosi, cardiopatie, ipertensione, diabete, tumori (specie a carico dell'apparato digerente, vedi: dieta e cancro) e disturbi della motilità intestinale (ovvero colon irritabile)
La Dieta mediterranea rappresenta anche un patrimonio storico e culturale di grande rilievo e si propone come simbolo di una cucina la cui semplicità, fantasia e sapori sono apprezzati in tutto il mondo.
I piatti tipici della dieta mediterranea rappresentano dunque un'eccellenza gastronomica e nutrizionale di prim'ordine. La breve cottura esalta i profumi ed i sapori di tutti gli ingredienti, ognuno dei quali esprime decise proprietà nutritive e protettive.

Dimagrire e sentirsi bene: dieta mediterranea

dieta-mediterranea

Dieta

Ci sono due semplice principi da seguire per tenersi in forma, stare bene e controllare il proprio peso:
1.      Fare movimento quotidiano con costanza
2.      Mangiare con moderazione, varietà e tradizione.
Cosa intendiamo per tradizione? La buona tradizione che ci hanno tramandato i nostri bisnonni, nonni, genitori: la dieta mediterranea. Noi siamo fortunati a essere nati in Italia, almeno per l'alimentazione, e non dobbiamo fare altro che mangiare seguendo le nostre sagge tradizioni culinarie.
Mangiare i nostri prodotti locali in quantità limitate. E staremo bene, anzi benissimo!

Dieta mediterranea

Negli anni 50 Ancel Keys, un nutrizionista americano, si accorse che le popolazioni del bacino mediterraneo erano meno suscettibili ad alcune patologie rispetto agli statunitensi. Da questa osservazione nacque l'ipotesi che la dieta mediterranea fosse in grado di aumentare la longevità di chi la seguiva. Lo stesso studioso, tornato in patria, proseguì per anni tali ricerche, che culminarono nella stesura del libro Eat well and stay well, the Mediterranean way".
In questo libro furono riportati i risultati del famoso "Seven Countries Study", che per vent'anni monitorò dieta e condizione di salute di 12.000 persone di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, residenti in diversi Paesi come Giappone, USA, Olanda, Jugoslavia, Finlandia e Italia. L'ipotesi iniziale di Keys era a quel punto confermata e la
dieta mediterranea fu proposta al mondo intero come il regime alimentare ideale per ridurre l'incidenza delle cosiddette "malattie del benessere"
A partire dagli anni '70 si cercò pertanto di diffondere le abitudini alimentari tipiche della dieta mediterranea anche negli Stati Uniti.
Cereali, verdure, frutta, pesce ed olio di oliva furono proposti come alternativa ad una dieta troppo ricca di grassi, proteine e zuccheri.
Per riassumere tutti i princìpi della dieta mediterranea e far presa sulla popolazione fu proposta negli anni '90 una semplice
piramide alimentare che riportava  la distribuzione in frequenza e quantità degli alimenti nell'arco della giornata. In particolare alla sua base si trovavano gli alimenti da consumare più volte al giorno mentre all'apice venivano riportati i cibi da limitare.

Punti cardine della dieta mediterranea

La dieta mediterranea è incentrata soprattutto sulla corretta scelta degli alimenti mentre l'aspetto calorico gioca un ruolo di secondo piano. Ad un uomo adulto occorrerebbero ogni giorno circa 2500 calorie di cui il 60% dovrebbe provenire da carboidrati, il 20% da lipidi e solo il 10% da proteine.
I princìpi più importanti della dieta mediterranea sono contenuti nelle seguenti linee guida:

  • Maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali
  • Riduzione dei grassi saturi a favore di quelli vegetali insaturi
  • Riduzione della quota calorica globale
  • Aumento dei carboidrati complessi a sfavore di quelli semplici
  • Elevata introduzione di fibra alimentare
  • Riduzione del colesterolo
  • Il consumo di carne bianca è prevalente rispetto a quella rossa, ed è comunque limitato a una o due volte la settimana. Maggiore è invece il consumo di pesce e legumi
  • I dolci sono consumati solo in occasioni particolari
·         La dieta mediterranea prevede inoltre una drastica riduzione del consumo di: insaccati, super alcolici, zucchero bianco, burro, formaggi grassi, maionese, sale bianco, margarina, carne bovina e suina (specie i tagli grassi), strutto e caffè.