
Come scegliere le scarpe da
running
5 consigli per acquistare la calzatura ideale per correre
in base al tipo di appoggio, al peso e alla conformazione del piede
Le scarpe da
running sono l'attrezzo più importante quando decidi di metterti a correre, e
l'errore più grave che si può commettere è quello di calzare il primo paio di
scarpe che si trovano nella scarpiera: senza un paio di scarpe specifico
tendiniti, dolori articolari e muscolari sono praticamente assicurati.
Alcuni consigli
per scegliere le giuste scarpe da running:
Scegli il morbido
Le calzature per la corsa si classificano da A1 (le più leggere, pensate per i professionisti) ad A4 (chiamate anche 'Stabili', con un forte potere ammortizzante e quindi adatte a podisti sopra i 90 kg di peso). Se hai a cuore le tue articolazioni chiedi un tipo A3: con un peso nella norma sono quelle che ti garantiscono il massimo ammortizzamento e la massima protezione. Ma attenzione: ogni marca e modello sono diversi, quindi non scegliere in base ai colori o alla pubblicità, ma il modello adatto alla conformazione del tuo piede.
Pianta larga o stretta?
Non è un dettaglio da poco, soprattutto perché durante la corsa il piede tende a gonfiarsi e ha bisogno di muoversi leggermente. Quindi se hai una pianta del piede larga, non invaghirti di un modello sottile, o viceversa, altrimenti dopo pochi chilometri dovrai fare i conti con vesciche e dolori vari. Altro fattore di cui devi tener presente è il collo del piede: se hai un collo alto prendi una scarpa abbondante all'allacciatura, e concediti i modelli più affusolati solo se hai un piede snello e dal collo basso e sottile. Infine, per tutti questi motivi, una scarpa da running è da acquistare sempre 1/2 punto più grande rispetto ai normali mocassini che usi ogni giorno, altrimenti lo sfregamento nella zona anteriore ti procurerà vesciche e unghie nere.
Controlla come appoggi il piede
La maggior parte delle persone appoggia il piede in modo neutro o supino, cioè verso l'esterno, e di conseguenza la maggior parte delle calzature da running, soprattutto le A3, sono pensate per questi podisti. Se invece sei un pronatore, ovvero appoggi il piede verso l'interno, scegli il tipo A4 antipronazione, con un sostegno nell'interno piede in grado di preservare tendini, muscoli e articolazioni dalle conseguenze di questo tipo di appoggio. Come capire il modo in cui appoggi il piede? I negozi specializzati hanno delle macchine apposite, ma ti basta guardare la suola di un vecchio paio di scarpe per capire dove è più consumata e di conseguenza come appoggi i piedi.
Quando è ora di cambiare le scarpe?
Se non usi un modello da competizione, puoi percorrere fino a circa 800km. Ma piuttosto che affidarti a uno strumento che misura le tue percorrenze, quando sei in dubbio esegui qualche test empirico. Per esempio se la scarpa non è più bilanciata è ora di cambiarla: ti basta appoggiarla sul tavolo e guardare se pende da una parte (e poi immaginare le sollecitazioni a cui è sottoposto il tuo piede in quella scarpa…). E poi controlla l'avampiede: se premi con il pollice nella zona in cui ci sono gli intagli per la flessione del piede, e il materiale cede come se fosse 'sgonfio', significa che la scarpa è ormai scarica.
Non dimenticare le calze
I tuoi piedi sono protetti anche dalle calze, che ti possono preservare da vesciche, piaghe e micosi. Scegli un modello tecnico, con tallone e punta rinforzati, così proteggi il piede ed eviti che si muova troppo all'interno della scarpa. E lascia perdere i tubolari in cotone, materiale che assorbe e trattiene sudore e umidità. Scegli materiali tecnici e sintetici che fanno traspirare il piede, espellendo il sudore all'esterno e mantenendolo sempre fresco e asciutto.
Le calzature per la corsa si classificano da A1 (le più leggere, pensate per i professionisti) ad A4 (chiamate anche 'Stabili', con un forte potere ammortizzante e quindi adatte a podisti sopra i 90 kg di peso). Se hai a cuore le tue articolazioni chiedi un tipo A3: con un peso nella norma sono quelle che ti garantiscono il massimo ammortizzamento e la massima protezione. Ma attenzione: ogni marca e modello sono diversi, quindi non scegliere in base ai colori o alla pubblicità, ma il modello adatto alla conformazione del tuo piede.
Pianta larga o stretta?
Non è un dettaglio da poco, soprattutto perché durante la corsa il piede tende a gonfiarsi e ha bisogno di muoversi leggermente. Quindi se hai una pianta del piede larga, non invaghirti di un modello sottile, o viceversa, altrimenti dopo pochi chilometri dovrai fare i conti con vesciche e dolori vari. Altro fattore di cui devi tener presente è il collo del piede: se hai un collo alto prendi una scarpa abbondante all'allacciatura, e concediti i modelli più affusolati solo se hai un piede snello e dal collo basso e sottile. Infine, per tutti questi motivi, una scarpa da running è da acquistare sempre 1/2 punto più grande rispetto ai normali mocassini che usi ogni giorno, altrimenti lo sfregamento nella zona anteriore ti procurerà vesciche e unghie nere.
Controlla come appoggi il piede
La maggior parte delle persone appoggia il piede in modo neutro o supino, cioè verso l'esterno, e di conseguenza la maggior parte delle calzature da running, soprattutto le A3, sono pensate per questi podisti. Se invece sei un pronatore, ovvero appoggi il piede verso l'interno, scegli il tipo A4 antipronazione, con un sostegno nell'interno piede in grado di preservare tendini, muscoli e articolazioni dalle conseguenze di questo tipo di appoggio. Come capire il modo in cui appoggi il piede? I negozi specializzati hanno delle macchine apposite, ma ti basta guardare la suola di un vecchio paio di scarpe per capire dove è più consumata e di conseguenza come appoggi i piedi.
Quando è ora di cambiare le scarpe?
Se non usi un modello da competizione, puoi percorrere fino a circa 800km. Ma piuttosto che affidarti a uno strumento che misura le tue percorrenze, quando sei in dubbio esegui qualche test empirico. Per esempio se la scarpa non è più bilanciata è ora di cambiarla: ti basta appoggiarla sul tavolo e guardare se pende da una parte (e poi immaginare le sollecitazioni a cui è sottoposto il tuo piede in quella scarpa…). E poi controlla l'avampiede: se premi con il pollice nella zona in cui ci sono gli intagli per la flessione del piede, e il materiale cede come se fosse 'sgonfio', significa che la scarpa è ormai scarica.
Non dimenticare le calze
I tuoi piedi sono protetti anche dalle calze, che ti possono preservare da vesciche, piaghe e micosi. Scegli un modello tecnico, con tallone e punta rinforzati, così proteggi il piede ed eviti che si muova troppo all'interno della scarpa. E lascia perdere i tubolari in cotone, materiale che assorbe e trattiene sudore e umidità. Scegli materiali tecnici e sintetici che fanno traspirare il piede, espellendo il sudore all'esterno e mantenendolo sempre fresco e asciutto.
Quali sono le categorie delle scarpe da running
Ti sarà utile sapere che le scarpe da corsa si dividono solitamente in 7 categorie principali:
1. Minimaliste A0
Scarpe estremamente leggere, generalmente pesano dai 150/300 gr e sono progettate per favorire il movimento naturale delle articolazioni del piede. Garantiscono una posizione biomeccanica ottimale del piede e contribuiscono a correggere alcuni problemi di postura.
2. Superleggere A1
Pesano meno di 250 gr. e sono indicate per gare e allenamenti a ritmo sostenuto grazie alle doti di flessibilità e ritorno elastico. Consigliate a runner veloci e leggeri senza problemi di appoggio.
3. Intermedie A2
Modelli di peso compreso tra 240 e 295 gr. che garantiscono in generale un buon livello di ammortizzamento. Utilizzabili in allenamenti veloci o in gare dal ritmo moderato, possono presentare leggeri stablizzatori mediali per il controllo della pronazione.
4. Massimo ammortizzamento A3
Calzature dal peso che supera i 300 gr. in grado di offrire il massimo comfort grazie all’elevato potere ammortizzante. Molto diffuse come scarpe da allenamento, sono normalmente utilizzate da runner con appoggio neutro o supinato o da chi usa plantari personalizzati.
5. Stabili A4
Scarpe create appositamente per correggere i problemi di eccessiva pronazione, pesano generalmente oltre i 300 gr. e garantiscono ottime doti di sostegno, protezione e stabilità. Consigliate per pronatori e atleti pesanti.
6. Trail Running A5
Scarpe di peso leggero, molto traspiranti e spesso impermeabili, con suole specifiche per affrontare tracciati sconnessi e di montagna, in grado di assorbire al meglio gli impatti con il terreno e garantire la massima tenuta in discesa e in frenata.
7. Chiodate - Specialistiche A8
Questa categoria include i modelli da campestre e quelli utilizzati nelle diverse specialità su pista. Caratterizzati da volumi e pesi ridotti e da chiodi sull’avampiede (6mm; 9,5 mm, 12 mm) a seconda dell’utilizzo.
Come è fatta la
scarpa da running
Negli anni le aziende tecniche hanno fatto passi da gigante nello sviluppo di nuove tecnologie per garantire all’atleta il massimo del comfort. E’ importante dunque conoscere i vantaggi che la propria scarpa running può offrire. Sono 4 le parti che rivestono una notevole importanza:
Negli anni le aziende tecniche hanno fatto passi da gigante nello sviluppo di nuove tecnologie per garantire all’atleta il massimo del comfort. E’ importante dunque conoscere i vantaggi che la propria scarpa running può offrire. Sono 4 le parti che rivestono una notevole importanza:

- la tomaia, che corrisponde alla parte esterna della scarpa, realizzata in materiale sintetico, ha la caratteristica di essere leggera, traspirante e robusta;
- l’intersuola, ovvero la zona in cui vengono racchiusi il sistema di ammortizzamento posteriore ed anteriore ed il sistema di stabilità al centro della scarpa. Il materiale comunemente utilizzato per questa parte è l’EVA, abbinato e integrato ai sistemi brevettati dalle aziende;
- il retro piede, o conchiglia, che avvolge il tallone e ne controlla il movimento, è realizzato in materiali estremamente resistenti e all’interno è rivestito da tessuti confortevoli;
- il battistrada, ovvero la parte che appoggia sul terreno, ha lo scopo fondamentale di trasmettere aderenza e trazione.
L’appoggio plantare
Prima di
passare alla prova della scarpa, è necessario individuare il proprio appoggio
plantare. Quando il peso del corpo, dopo la fase di volo, si scarica sul
terreno, l’arco plantare tende a cedere verso l’interno. Questo effetto, che
viene definito come pronazione fisiologica è caratteristico del tipo di
appoggio normalmente chiamato neutro (fig. A). Quando però questo effetto è
accentuato l’appoggio è da iperpronatore (fig. B). Al contrario se l’effetto
avviene nella parte esterna del tallone parleremo di “atteggiamento supinato”
(fig. C).

Questi diversi
tipi di appoggio richiedono una concezione di scarpa diversa che deve tendere,
se non a correggere, ad "limitare" l’eventuale difetto, garantendo al
piede il miglior appoggio possibile, per evitare di creare spiacevoli traumi.
TABELLA
DI CONVERSIONE NUMERI DI SCARPA
Si inserisce una tabella che possa dare delle indicazioni per la scelta della scarpa in funzione del numero. Rimane sottinteso che, essendo la calzata di ogni casa e di ogni scarpa differente, è sempre e comunque necessario provare una scarpa prima di acquistarla. Si noti nella tabella come i cm non corrispondano al numero giapponese: valutare bene sulla scatola quale parametro è segnato tra i due.
Si inserisce una tabella che possa dare delle indicazioni per la scelta della scarpa in funzione del numero. Rimane sottinteso che, essendo la calzata di ogni casa e di ogni scarpa differente, è sempre e comunque necessario provare una scarpa prima di acquistarla. Si noti nella tabella come i cm non corrispondano al numero giapponese: valutare bene sulla scatola quale parametro è segnato tra i due.
